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Giuseppe
Sigismondo |
(1739-1826) |
Sonate per
organo
Dalla Biblioteca
del Conservatorio di Napoli
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A cura di
/ Edited by Emanuele Cardi |
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€ 25,00 |
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N. Catalogo A1613M |
ISMN 979-0-2158-1613-8 |
N. Collana AMM
273 |
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sound
clips |
Sample
Page |
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Altre
composizioni per ORGANO |
Altre composizioni per
CLAVICEMBALO |
COLLANA
AMM |
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Giuseppe Sigismondo nacque a Napoli il
13 settembre 17
39. Bibliotecario, storico ecompositore, studiò legge e canto. Suoi maestri di
musica furono G. Geremia e G. Capone e appres eil contrappunto da celebri
maestri quali Francesco Durante e successivamente Nicolò Porpora (1761-1767)
del quale fu amico e discepolo. Laureatosi in legge nel 1759, continuò a
dedicare gran parte del suo tempo alla recitazione e precisamente nella
compagnia amatoriale “All’improvviso” per
la quale scrisse anche numerose commedie, molte delle quali pubblicate. Stimato
maestro di canto nella società napoletana, fu attivo anche come compositore“amatoriale”.
Le sue opere sono conservate per la maggior parte presso la biblioteca del
Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella di Napoli.
Grazie
alle sue conoscenze storiche, fornì a Saverio Mattei importanti notizie per la
redazione di un libro su Jommelli (1785), del quale era stato discepolo e
stretto amico. Nel 1791 Mattei divenne“Real Delegato” del Conservatorio
della Pietà dei Turchini, nominando Sigismondo archivista bibliotecario della
biblioteca (alla quale entrambi donarono numerosi manoscritti). Sigismondo
erainfatti anche un prolifico copista e numerosi suoi manoscritti possono essere
trovati anche presso la British Library ed in altre biblioteche. Nel 1805 il
Conservatorio della Pietà dei Turchini fu accorpato a quello di Loreto a
Capuana e trasferito nel 1808 nei locali dell’ex monastero delle Dame di San
Sebastiano dove rimase fino al1826, anno in cui il conservatorio fu trasferito
presso l’attuale complesso di S. Pietro a Majella. Forse a causa dell’età
avanzata o della gotta che lo affliggeva, nell’ultima parte della sua vita
Sigismondo non riuscì a svolgere i suoi incarichi in modo adeguato, tanto che
nel 1826, quando Francesco Florimo gli successe come bibliotecario del
Conservatorio di S. Pietro a Majella - nelquale erano confluiti buona parte dei
fondi musicali dei conservatori - la collezione era in notevole disordine.
Giuseppe Sigismondo morì a Napoli il 16 maggio di quello stesso anno.Sigismondo
raccolse una notevole quantità di notizie per lo studio della storia della
musica a Napoli. Il suo manoscritto in quattro volumi, intitolato “Apoteosi
della musica del regno di Napoliin tre ultimi transundati secoli” datato
1820 e oggi conservato presso
la Staatsbibliothek
di Berlino, annovera notizie preziosissime dei quattro conservatori e della
musica a Napoli nel XVI e XVIIsecolo. Contiene inoltre informazioni sulla
costituzione della biblioteca del Conservatorio. Negli anni successivi alla
morte di Sigismondo, suo figlio mostrò quest’opera al Marchese di Villarosa -
storico Reale - per il quale Sigismondo negli anni precedenti aveva lavorato
(come insegnante di musica per il figlio minore). A causa della confusa
organizzazione dell’opera, Villarosa ne scoraggiò la pubblicazione integrale
ma la utilizzò come fonte principale per la stesuradel suo “Memorie dei compositori di musica del regno di
Napoli” (Napoli, 1840) in cui numerosipassaggi furono presi
interamente o con leggerissime modifiche dal manoscritto di Sigismondo.