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Prefazione alla Terza edizione
Vent'anni sono passati dalla prima edizione di questo libro, a cui poi ne è
seguita una seconda, arricchita, a distanza di due anni. Esso ha rappresentato
una svolta nella mia personale concezione del canto, fino ad allora ispirata a
un'idea sostanzialmente foniatrica della tecnica vocale.
Quello foniatrico rimane anche oggi il paradigma dominante nelle scuole di
canto, ma il fatto stesso che questo libro sia arrivato alla terza edizione
indica che la fiammella di una diversa concezione del canto, che è nel contempo
nuova e antica, non si è spenta, e sappiamo con Mahler che tradizione significa
appunto custodire il fuoco, fuoco rappresentato nel nostro caso dai principi
tecnico-vocali della scuola di canto italiana storica, nota anche come scuola
del belcanto o del canto a risonanza libera.
In questa nuova edizione ho mantenuto inalterata la
struttura del libro, approfondendo in maniera più lucida e consequenziale certi
concetti tecnico-vocali come quello di 'appoggio', di
'articolazione-sintonizzazione' e di 'altezza', ed eliminandone altri
potenzialmente fuorvianti, come quello di forza vitale ascendente e di direzione
verticale ascendente dell'energia. Il tutto nel rigoroso rispetto delle
indicazioni contenute nei trattati classici del belcanto,
in primis le
'Opinioni' del Tosi e le 'Riflessioni' di Mancini.
Da secoli ormai in tutto il mondo si riconosce unanimemente la superiorità della
vocalità di scuola italiana, ma ciò che oggi si è perso è la conoscenza delle
precise cause tecnico-vocali che la rendono possibile e che obbediscono al
principio ergonomico di massima resa e minimo sforzo.
A offuscare questa conoscenza è stata storicamente l'influenza di una concezione
vocale antitetica, introdotta dalla foniatria, che si ispira al riduzionismo
meccanicistico della scienza ottocentesca.
Il meccanicismo foniatrico si spaccia per scientifico, ma in realtà viola il
postulato primo di ogni scienza: partire dalla realtà com'è e non come si
immagina che sia in base ai propri pregiudizi ideologici.
Il primo abbaglio conoscitivo, preso dai fautori delle
tecniche vocali foniatriche, consiste nel pensare che il corpo che crea il
miracolo del canto sia il corpo dell'anatomia. Questo in realtà non è altro che
una mera rappresentazione razionale 'esterna' e non ha nulla a che fare con quel
vissuto sensoriale intimo, che è la vera causa del canto.
Dall'illusione di poter entrare nel corpo anatomico, come Alice nello specchio,
per cercare là, nel labirinto dei muscoli, dove si nasconderebbe 'il genio del
canto', è nata storicamente l'utopia della didattica vocale foniatrica, che
consiste nel pensare che la conoscenza dell'esatta collocazione e della funzione
dei vari muscoli corrisponda a una loro migliore capacità di controllo, quando
anche i bambini sanno per esperienza che per imparare a parlare e a camminare
non bisogna consultare l'atlante anatomico e che la fonazione (sia parlata sia
cantata) avviene fisiologicamente (ergo scientificamente) per concepimento
mentale del suono, cioè per controllo muscolare indiretto, e non per controllo
diretto delle corde vocali e di altri muscoli.
Ripristinare i principi da cui è scaturita la grande
scuola di canto italiana rimane l'obiettivo di questo libro e presuppone un
lavoro che è insieme di natura tecnico-vocale, di natura estetica e di natura
gnoseologica. Questo in ossequio all''equazione' di Schopenhauer: “I gradi di
coscienza sono gradi di realtà”.
ANTONIO JUVARRA, cantante e maestro di
canto, ha cantato come solista nei maggiori teatri, tra cui La Scala di Milano,
l'Arena di Verona, La Fenice di Venezia, il Massimo di Palermo, scritturato
personalmente da direttori come Riccardo Muti e Gianandrea Gavazzeni.
E' autore del trattato ‘Il canto e le sue tecniche' (edito da Ricordi nel
1987), del metodo ‘Lo studio del canto' (edito da Ricordi nel 1999 e
recentemente tradotto in tedesco), e di numerosi saggi e articoli sulla
vocalità, apparsi su riviste musicali nazionali come Nuova Rivista Musicale
Italiana, Musica Domani, Bequadro.
Ha effettuato registrazioni per la RAI, Radio France, la Radiotelevisione
Svizzera e incisioni discografiche per la Bongiovanni.
Ha tenuto conferenze e seminari sulla vocalità presso il Mozarteum di
Salisburgo e presso numerose università e conservatori italiani.
Dal 1996 è docente di tecnica vocale presso l'Accademia d'Arte Lirica di Osimo,
istituzione dove hanno insegnato cantanti come Ferruccio Tagliavini, Magda
Olivero e, attualmente, Raina Kabaivanska.