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La romanza Dolce rimembranza per voce, flauto e pianoforte qui proposta, delizioso esempio di produzione salottiera, tratteggia un distinto modello nel linguaggio musicale di Vincenzo De Michelis (1825-1891), in cui lirismo e visione dialogica delle parti sono strettamente evidenti.
Certamente supportato dalla profonda esperienza operistica vissuta nell’Orchestra del Teatro Apollo di Roma - già Teatro di Tor di Nona – in cui ricoprì il posto di primo flauto ininterrottamente dal 1867 al 1886, ma anche dalla stretta e pluriennale collaborazione artistica con l’Accademia Filarmonica Romana e l’Accademia di Santa Cecilia, Vincenzo De Michelis rappresentò un prezioso contributo per l’arricchimento della cultura flautistica, e musicale in genere, all’interno del panorama italiano di secondo Ottocento.
Anche il matrimonio con la cantante e concertista Carolina Croci gli offrirà senz'altro occasione per approfondire le tecniche e le potenzialità vocali, verso le quali sembra dimostrare buona familiarità.
Il componimento è di poco posteriore al suo interessante Metodo per flauto (Nuovo sistema) Op. 89 pubblicato nel 1874 e da cui desumiamo eloquenti ragguagli sul pensiero musicale di De Michelis: con voce quasi premonitrice di atmosfere impressioniste, l’Autore definisce il “colore del suono” gioco determinante nell’arte della musica, laddove il “buon gusto” e la “varietà di colori” si fanno costanti inviti per un’esecuzione attraente, prima di tutto per l’uditorio.
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This
romance Dolce
rimembranza for voice,
flute and piano is a delightful example of a “drawing-room” piece
which provides a clear model of the musical language of Vincenzo De
Michelis ( Rome 1825-1891), a language in which his lyricism and vision of
a dialogue between the parts are very clear. Thanks
certainly to his wide opera experience in the orchestra of the Teatro
Apollo ( formerly the Teatro di Tor di Nona ) of Rome, where he was 1st
Flute during the whole period from 1867 to 1886, as well as to his long
and close artistic collaboration with the Accademia Filarmonica Romana
and the Accademia di Santa
Cecilia, Vincenzo De Michelis made a valuable contribution to the
enrichment of the culture of the flute, and to music culture in general,
in the context of the Italian musical setting in the later part of the
nineteenth century. His
marriage to the singer and concert performer Carolina Croci also
undoubtedly offered him the opportunity to deepen his knowledge of vocal
techniques and potential, with which he seems to have been well familiar. This
composition comes just after his interesting Metodo
per flauto (Nuovo sistema) Op. 89, published in 1874, which gives us
an excellent insight into his musical thought:
in a tone which almost seems to foreshadow Impressionism, he
defines “the colour of sound” as playing a decisive role in the art of
music, a role in which “good taste” and “the variety of colouring”
constantly call for a performance which is attractive above all to the
audience.
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