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Heinrich
Neumann |
1792-1861
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Grande Sèrènade
pour Flûte et Guitarre, op. 17
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A
cura di /edited by Omar Fassa e Sara Ligas
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Partitura
e parti
€ 16,00
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ISMN 979-0-2158-1889-7 |
NUMERO COLLANA PDM
305 |
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Sample
Page |
Altre composizioni per
Chitarra |
Altre composizioni per
Flauto |
Collana Passatempo
Dilettevole
dei Musicisti
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Heinrich Neumann (Heiligenstadt,
1792-1861
) iniziò la sua carriera musicale come clarinettista e insegnante di musica a
Francoforte. Trasferitosi successivamente a Padeborn, ricoprì l’incarico di
direttore della banda locale. Il 1823 rappresentò un ulteriore passo in avanti
nella carriera di Neumann: all’epoca trentenne, ricoprì il ruolo di primo
clarinetto nella prestigiosa orchestra di corte nonché del corpo d'armata di
Leopoldo I di Sassonia a Detmond. Dopo un anno Heinrich, che insieme al fratello
Philip, flautista e clarinettista, suonava al servizio della corte, venne
nominato direttore della banda di Detmold e da questa data cessò la sua attività
quale esecutore, dedicandosi interamente alla direzione di corpi bandistici. Nel
1829 lo troviamo a Colonia (sempre alla testa della banda militare locale) e in
seguito ad Anversa, dove gli è affidata
la Società
reale degli strumenti a fiato.
Durante la sua vita compose opere di
musica da camera per diverse formazioni: trii, pezzi per due clarinetti, corno
di bassetto e archi, clarinetto e orchestra, un ciclo di sei serenate per
clarinetto (o corno di bassetto) e chitarra e due serenate per flauto e
chitarra, rispettivamente op.15 e op.17.
La Grande Sérénade
op. 17 per flauto e chitarra è improntata a un clima di intensa colloquialità,
dove il virtuosismo flautistico si stempera sempre nella cantabilità.
La presente edizione moderna fa
seguito alla prima pubblicata da Jean André nei primi anni dell'800 con
l’augurio che possa essere l'occasione giusta per cominciare a scoprire e a
suonare nuove e piacevoli composizioni per una formazione strumentale molto in
voga nell'800.
Curandola abbiamo tenuto presente i
criteri di trascrizione adottati nella moderna prassi della filologia musicale,
e cioè ci siamo attenuti fedelmente al testo originale correggendo alcuni
errori di stampa come l’assenza di pause, punti di valore e segni di
alterazione.
Per quanto concerne la parte della
chitarra, le diteggiature delle due mani sono totalmente assenti nel testo
originale e dunque si è ritenuto necessario aggiungerle anche per scopi
didattico-esecutivi.
Tutti i segni dinamici e di
espressione sono originali e non vi sono in questo senso interventi personali di
nessun tipo.