• 0 Items - 0,00
    • No products in the cart.
Bruzzone, Nicodemo
1922-1998

14 Composizioni caratteristiche

Per chitarra

22,00

Organico:
PDM 400
9790215822276
23x32
24
Fassa, Omar
Armelin Musica

CONTENUTO:

Calda domenica di giugno
Chitarra nell’aia
Crepuscolo
Dolcemente
Dalmazia
Primo pomeriggio
Ossessione
Ricordando “Sor Fernando”
Sonatina
Semplicità
Su i monti
Tramonto su l’oasi
Serenata Messicana
Torrevieya

Nato a Sanremo il 27 aprile 1922, il giovane “Demo” mostra una precoce propensione per la musica, quantunque essa non faccia parte del contesto famigliare. Studia il violino sotto l’esperta guida del Maestro Francesco Sfilio (1876-1973), un eccezionale didatta cui si deve la messa a punto di un metodo d’ispirazione paganiniana recentemente riscoperto. Ancor prima aveva appreso da autodidatta la chitarra, strumento che mai avrebbe abbandonato. Dopo il debutto come «caporchestra» a soli 16 anni al Teatro Comunale “Principe Amedeo” di Sanremo, si manifesta la sua vena compositiva e contemporaneamente la sua attitudine alla guida di formazioni di vario tipo. Tra gli anni ’30 e ’40 (nonostante la guerra) riunisce e dirige complessi di impronta jazzistica chiamati “Ritmo Bianco” prima e “Orchestra Bruzzone” poi. Compie alcune tournée nel Nord Italia nell’immediato dopoguerra, e poi farà parte, per un breve periodo, dell’orchestra che accompagna la nota cantante Nella Colombo. Sempre negli anni ’50 è attivo come Maestro di banda. Nel 1956 una svolta: decide di trasferirsi con la famiglia a Londra e, pur adattandosi a fare un altro mestiere, presto costituirà anche nella capitale britannica un quintetto con il quale suona nei night clubs: in questo periodo scrive insieme al paroliere F.H. Dickens una serie di bei brani che saranno incisi soltanto nel 2006 in un cd edito per nostra cura (AA.VV., Un Sanremese a Londra, Mellophonium Multimedia). Dopo un decennio trascorso in Gran Bretagna, il Nostro rientra nella sua Sanremo e, piano piano, riprende le attività musicali, dedicandosi a partire dagli anni ’70 soprattutto all’insegnamento di strumenti come il pianoforte, il mandolino e la chitarra, e alla riscoperta del repertorio folkloristico locale. È in questo periodo scrive per i suoi numerosi allievi una serie di brani per chitarra sola e 22 duetti. In uno degli album pentagrammati in cui il Maestro ha ricopiato negli anni senili queste composizioni, egli aveva amaramente annotato: «Questa raccolta di brani andrà a giacere in qualche tiretto. Solo alcuni miei allievi li hanno conosciuti ed eseguiti. Tutta la mia musica seguirà la stessa sorte!…». Con la pubblicazione di questa selezione di pezzi chitarristici andiamo in qualche modo a sfatare quella triste previsione, rendendo giustizia ad un artista di talento, scarsamente riconosciuto in vita. Ed è bello che ciò accada a 20 anni esatti dalla sua dipartita avvenuta un infausto 1° giugno del 1998.