L’AUTORE
La vita e l’opera di Antonio Buzzolla, nato ad Adria nel 1815 e morto a Venezia nel 1871, sono collocate in un momento delicato della storia, della civiltà e della cultura italiana, e veneta in particolare: l’anno in cui nasce coincide con quello del Congresso di Vienna, che decreta il dominio austriaco nel Lombardo-Veneto; gli anni successivi sono quelli della Restaurazione, della decadenza economica e culturale del paese e della sua chiusura alle novità d’oltralpe, ma sono anche anni di rapidi cambiamenti, in cui si diffondono e affermano i sentimenti e le aspirazioni nazionali, nonché gli ideali risorgimentali che porteranno alle guerre per l’indipendenza, e poi alle difficoltà e ai problemi della nuova nazione. Per quanto riguarda la musica, la prima metà dell’Ottocento è un periodo di rapidi mutamenti: con la decadenza della musica strumentale, che nel Settecento aveva reso famosi i musicisti italiani in tutta Europa, spesso i maestri italiani vivono di glorie passate, soggiornando a lungo all’estero perché attratti da posti prestigiosi e dai guadagni certi; contemporaneamente si assiste alla diffusione popolare del melodramma e alle alterne vicende di musicisti quali Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi. Antonio Buzzolla entrò in contatto con tutti questi aspetti della vita civile, culturale e artistica, che ne segnarono fortemente la vita e le opere. Figlio d’arte, (il padre Angelo era maestro di cappella della Cattedrale di Adria e direttore della Società Filarmonica) imparò presto a suonare il violino, il pianoforte, l’organo e altri strumenti, e già a 17 anni entrò a far parte dell’orchestra del teatro “La Fenice” di Venezia; 5 anni più tardi, dopo aver già composto e rappresentato la sua prima breve opera, il “Ferramondo”, si trasferì a Napoli dove fu allievo di Donizetti e Mercadante. Dopo aver composto e rappresentato altre due opere, “Mastino I della Scala” nel 1841 e “Gli avventurieri” nel 1842, intraprese nel 1843 un lungo viaggio per l’Europa, andando prima a Berlino come direttore dell’orchestra del Teatro dell’Opera Italiana, poi a Dresda, in Polonia e in Russia; nel 1845 e nel 1846 lo ritroviamo occasionalmente ad Adria, per poi andare a Parigi come direttore dell’Opera Italienne, e in seguito ancora a Berlino. Dal 1848 si stabilì definitivamente a Venezia, dove ricoprì il prestigioso incarico di maestro di cappella presso la basilica di San Marco dal 1855 fino alla morte, sopravvenuta nel 1871. Oltre alle tre opere già citate, Buzzolla compose e rappresentò altre due opere, “Amleto” nel 1848 e “Elisabetta di Valois” nel 1849-1850; il resto della sua imponente produzione musicale è in gran parte costituita da musica sacra, anche se la sua fama è legata principalmente alla musica vocale da camera: egli infatti scrisse anche una notevole quantità di arie e canzonette, molte delle quali in dialetto veneziano, per canto e pianoforte, che incontrarono un notevole favore presso il pubblico italiano. Rossini stesso dichiarò che Buzzolla superava in questo genere tutti quelli che lo avevano preceduto, compresi il Perucchini e Simone Mayr, autori della notissima “Biondina in gondoleta”. In effetti le ariette e canzonette veneziane, pur conservando l’aspetto popolare nel testo e in certe cadenze ritmiche e tratti melodici, manifestano una notevole cura nella composizione: si tratta di pagine di musica da camera “piene di brio, di varietà, di spontaneità, di sapore veneziano” ma anche di buon gusto, abilità e maestria compositiva, “piccole gemme sapientemente armonizzate” come le definì Antonio Casellati, pioniere di studi musicali adriesi. Degno di nota anche l’impegno civile e culturale di Buzzolla che, oltre a comporre numerosi canti e inni patriottici, fu anche fondatore, nel 1839, della rivista “Euterpe Veneta”, che accanto a composizioni musicali pubblicava articoli su argomenti a carattere culturale e informativo sulle novità teatrali veneziane; partecipò inoltre, nel 1867, al comitato promotore dell’Istituto Musicale annesso alla Società dei Concerti, che nel 1877 sarebbe diventato Liceo Musicale “Benedetto Marcello”.
CRITERI EDITORIALI
Per la riedizione di queste “Ariette veneziane” di Antonio Buzzolla si è fatto riferimento all’Album pubblicato nel 1864 (Milano – F. Lucca) “Una notte a Venezia” contenente Dodici Ariette Veneziane in chiave di Sol con accompagnamento di Pianoforte.
A differenza delle pubblicazioni precedenti che non riportano alcuna indicazione circa l’autore dei testi, molte Ariette di questo Album contengono l’indicazione “Parole di…” e “Musica di Antonio Buzzolla”, le Ariette n. 2 e 9 indicano “Parole di N.N.” e “Musica di Antonio Buzzolla” (autore dei testi ignoto?) mentre nelle Ariette n. 8, 10 e 11 è indicato solo “Antonio Buzzolla”, evidentemente unico autore di parole e musica.