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Juvarra, Antonio

Belcanto e meccanocanto

Come elevarsi, passando dal secondo al primo.

29,00

Organico:
MAN 164
9788899619527
16x23
236
Armelin Musica
In tempi in cui si moltiplicano le distinzioni tra diverse categorie di canto, variamente denominate (classico, moderno, lirico, barocco, pop, jazz ecc. ecc.), sempre più sta sfuggendo la consapevolezza di una distinzione ben più radicale e fondamentale: quella tra canto e similcanto, canto a risonanza libera e canto a risonanza forzata ovvero, per l’appunto, belcanto e meccanocanto. Questa distinzione attraversa tutte le categorie di canto sopra citate, compresa quella del ‘canto lirico’, che assieme ad esempi, sempre più rari, di tecnica vocale autenticamente belcantistica ingloba in sé esempi di vero e proprio grottesco tecnico-vocale, spesso spacciato paradossalmente per ‘belcanto’. Aiutare a prendere coscienza che, così come succede con fenomeni naturali quali l’evaporazione o il galleggiamento, anche la tecnica ‘invisibile’ del belcanto fa la sua apparizione solo rispettando precise condizioni, apparentemente insignificanti perché ‘normali’, è lo scopo di questo libro. L’AUTORE ANTONIO JUVARRA da molti anni ha fatto oggetto dei suoi studi la tecnica vocale italiana storica, avendo come obiettivo il ripristino della sua struttura originaria. Ha cantato come solista nei più importanti teatri lirici, tra cui la Scala di Milano, l’Arena di Verona e la Fenice di Venezia, con direttori come Riccardo Muti e Gianandrea Gavazzeni. Ha pubblicato il trattato ‘Il canto e le sue tecniche’ (Ricordi, 1987), il metodo teorico-pratico ‘Lo studio del canto’ (Ricordi, 1999) e i seguenti libri: ‘Riflessioni figurate sul canto’ (Armelin, 2002), ‘I segreti del belcanto. Storia delle tecniche e dei metodi vocali dal Settecento a oggi’ (Curci, 2006), ‘Cantare, decantare, incantare’ (Ut Orpheus, 2011), ‘Incontri, esperienze e idee sul canto’ (Ut Orpheus, 2013), ‘Canto perduto, canto ritrovato’ (Armando, 2014), La tecnica vocale italiana’ (libro con DVD) (Armelin, 2014), ‘Esserci o non esserci nel canto’ (Ut Orpheus, 2015), ‘In principio era il canto’ (Ut Orpheus, 2016), ‘In te si canta’ (Armelin, 2016), ‘Vox alta, clara, suavis’ (Ut Orpheus, 2018), ‘Le Riflessioni di Giambattista Mancini, maestro di canto alla corte di Vienna’ (Armelin, 2018), ‘Per soli e coro’ (scritto in collaborazione con Aurelio Porfiri) (Amazon, 2018), ‘Le teorie tecnico-vocali di Mario Del Monaco e Franco Corelli’ (Ut Orpheus, 2018), ‘Riumanizzare il canto’ (Armelin, 2019) e ‘L’uomo che non volle farsi robot e altri saggi sul canto’ (Ut Orpheus, 2020). Ha curato inoltre l’edizione moderna della ‘Guida teorico-pratica-elementare per lo studio del canto’ di Francesco Lamperti (Armelin, 2015). È stato invitato a tenere conferenze e corsi di canto al Mozarteum di Salisburgo, alla Lyric Opera di Miami, al Conservatorio Superiore di Strasburgo e in numerosi conservatori e università italiane, tra cui i conservatori di Napoli, Venezia, Parma e Bolzano. È stato inoltre relatore in vari congressi scientifici internazionali sulla voce cantata. Ha insegnato canto al Conservatorio di Castelfranco Veneto, all’Accademia d’arte lirica di Osimo e alla Scuola dell’opera italiana di Bologna. Di lui Quirino Principe ha scritto: «Antonio Juvarra, cui dobbiamo studi sull’arte del canto ammirati per la capacità di coordinare una vasta conoscenza fenomenologica con la scientificità di formulazioni teoriche e didattiche, indirizza la nostra attenzione verso le realtà essenziali e trascurate, quelle sommerse dalla retorica, dall’enfasi e dal luogo comune».