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Marchioretto, Efrem

Cigno reale II

Variante in conversione tonale. Per Arpa

15,00

Organico:
PDM 457
9790215823822
23x32
12
Armelin Musica
Il brano arpistico qui pubblicato, tratta un’arricchita rielaborazione del Marchioretto attuata tra il Febbraio e Marzo 2020 dell’originario “Cigno Reale” da egli scritto nel 2018 e susseguentemente edito l’anno scorso da queste Edizioni (PDM 449). A mero scopo conoscitivo, l’originale premessa si rivolgeva all’esecutore e al lettore per specifiche indicazioni sulla miglior interpretazione profonda del brano e del contesto. Variante del cigno reale, atta sì al rafforzo armonico, con un potenziamento delle voci, dalla quale traspare concentrazione di tessuto accordale, e voluta quale lavoro di conversione tonale della primigenia composizione. Si parla dunque di propria convertita decifrazione, ove quei passaggi concepiti in tono minore, ivi vengono traslati in maggiore e viceversa, con tutto ciò che comporta il moto tra un’armonia e l’altra, nella sequenza dei passaggi modulanti che concorrono ad un impegnativo componimento, nello studio dell’armonia connaturale e risolutoria secondo la conduzione vincolante dell’espressione della tonalità dell’originario progetto. L’antecedente tonalità di Do diesis Minore, verso Mi Maggiore, converte così nella presente Variante incontrovertibilmente in Re bemolle Maggiore verso Fa bemolle Minore. Le possibilità di condurre l’esecuzione obiettivamente meditate dal Marchioretto sulle corde del RE (b) per l’utilizzo di parametri conseguenti allo strumentale, permettono di attraversare la modulazione ivi introdotta estendendo l’armonia alla tonalità omologa “Mi Minore”, anziché fa bemolle. (In merito, da batt. 14, l’Autore suggerisce uno schema quale esemplificazione della procedura per il cambio del pedale. Le barrette oblique poste sui quadrangoli, indicano la posizione corrente del pedale, prima dell’imminenza del cambio. La numerica evince l’attuazione temporale e anticipata dell’avvicendamento, al passo dell’esecuzione stessa. I numeri in coppia, determinano una simultanea combinazione di due pedali). […] Il nutrito brano arpistico con accenti crepuscolari, esprime sentimenti contemplativi ammirando la bellezza del giardino e dello stagno, mentre vari particolari concorrono quale cornice, ove il cigno trova la parte di protagonista […]. Nell’atmosfera conclusiva dell’ultimo movimento con titolazione “Della sera” (batt. 39), verte puramente il concetto di Variante, però distintamente concepita in tonalità maggiore (la), in questo caso alternativa alla mera tonica originaria. Interpretazione eclettica di Marchioretto del manto accordale, a scopi puramente espressivi, ove le armonie si prestano per multifunzionali competenze, dunque ivi volutamente scevre dall’adozione di vincolanti formule costrittive, lambendo recondite sfumature. Da qui il ritorno alla restaurata tonica d’impianto (batt. 52 – 56), attraverso alcuni quieti modulanti passaggi contemplativi ad effetto d’ombra, atti a voler richiudere il cerchio armonico sulle corde del DO (#) obiettivamente alla tonica decifrata nella diversione tonale (batt. 57 – 58). Alcune particolareggiate Variazioni, non rimangono inattese, anche nei procedimenti tipici del modo d’esprimersi dell’Autore, laddove soprattutto si possono osservare trasposizioni consequenziali di disegni musico/ritmici. La scelta tecnico-musicale è circostanziata al momento creativo, emerge una coerenza ispirativa in rapporto alla tematica. Il modo di procedere non ha riferimenti avanguardistici ma si riallaccia sicuramente alla più pura e consolidata tradizione. Già impiegate dal Marchioretto, le legature tratteggiate (delle quali è già stata confermata l’adozione), per non sovraccaricare la lettura per l’arpista, hanno la medesima funzione di una legatura tradizionale.