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Mozart, Wolfgang Amadeus
1756-1791

Duetti da «Le Nozze di Figaro»

Revisione pianistica di Stefano Sanfilippo

20,00

Organico:
PDM 073
9790215811027
21,5x31
32
Sanfilippo, Stefano
Armelin Musica

CONTENUTO

Cinque… dieci… venti
Se a caso madama la notte ti chiama
Via, resti servita;
Aprite, presto, aprite
Crudel! Perché finora
Sull’aria? Che soave zeffiretto

PREFAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE Rappresentata per la prima volta a Vienna nel 1786, Le Nozze di Figaro è considerata il più grande successo dell’intera carriera artistica di Mozart. Avendo contribuito, da pianista accompagnatore, alla realizzazione dell’opera presso il Teatro Comunale di Noto nel Dicembre 2002 , ho ritenuto pratico raccogliere gli interessanti duetti dell’opera perché didatticamente validi ai fini dello sviluppo dell’intonazione. Li suggerisco agli allievi, agli insegnanti e, in generale, ai cantanti dalle appropriate qualità canore. Nelle note seguenti ho descritto le trame di ogni duetto poiché ritengo indispensabile che gli esecutori, soprattutto i più giovani artisticamente, conoscano il contesto in cui si svolge la scena ed ho precisato per i punti di seguito elencati, le ragioni che mi hanno indotto a certe scelte specificatamente tecniche. Pag.1 (1) Il carattere brillante dell’opera, si manifesta già dalla prima scena. I ritmi puntati, che ho proposto con cambio continuo della diteggiatura per essere perfettamente eseguiti, manifestano subito la freschezza del duetto che ci prepariamo ad ascoltare. I due innamorati si trovano in una camera non ammobiliata (la loro futura stanza da letto), Figaro prende le misure per il letto, Susanna prova allo specchio un vistoso cappello. Pagg.1,5,6,7,9,20,21,22,23,24 (2) Ho semplificato al massimo la riduzione orchestrale togliendo alcune parti che nulla aggiungevano allo sviluppo armonico del brano. Pag.8 (3) Susanna scopre che il conte d’Almaviva ha loro destinato la camera attigua alla propria. Mentre Figaro, meravigliatissimo, tenta di spiegarle i vantaggi d’essere così vicini all’aristocratica coppia, Susanna spiega che la vicinanza delle stanze è, per il conte, pretesto per starle più vicino. Stanco della moglie, infatti, ha cominciato a farle la corte. Meraviglioso, in questa pagina e nelle successive, il dialogo tra i solisti e l’orchestra (e quindi il pianoforte) che imitano il suono del campanello “din, din….don, don”. Pagg.9-10 (4) Ho eliminato una serie di re ribattuti dall’orchestra perché nulla aggiungono al procedere armonico dell’accompagnamento. Pagg.10-13 (5) Ho eliminato i trilli orchestrali perché pianisticamente di difficile esecuzione nel tempo. Figaro dovrà rendere con grande partecipazione e con l’aiuto del pianoforte la propria paura di essere sentito: “Susanna pian, pian”. Pag.12 (6) Una splendida omoritmia tra le voci conclude questo duetto. Si presti particolare attenzione alla perfetta sincronia tra soprano e basso. Pag.14 (7) La resa scenica di questo duetto, che spesso la regia vuole realizzata con movimenti rapidi, quasi in corsa, è espressa magnificamente dal passaggio di terzine iniziali. Marcellina si è imbattuta con Susanna. Tra le due nasce un divertentissimo scambio d’insinuazioni e Marcellina stizzita abbandonerà la stanza. Pag.15 (8) Interessantissimo il passo pianistico che propone il ritmo incalzante, per certi versi comico, con continui ritmi in contrasto per l’accompagnamento alle insinuazioni delle due interpreti. Il soprano ed il mezzo avranno cura di mantenere perfettamente in tempo il passo. Pag.20 (9) Il povero Cherubino esce dal suo nascondiglio, esortato da Susanna, affinché possa fuggire via prima dell’arrivo dell’infuriato conte. Non c’è per lui altra via di scampo che gettarsi dalla finestra. Mozart rende meravigliosamente il trambusto della scena con un ripetitivo passo orchestrale decisamente veloce. Pur avendolo semplificato, il passo rimane comunque difficile da eseguire e richiede grande bravura. Susanna e Cherubino dovranno rendere con estrema chiarezza la ripetizione continua delle crome, compito reso ancora più arduo dai continui movimenti che la scena richiede. Pag.25 (10) In un’opera caratterizzata da passaggi veloci, troviamo adesso un andante: Susanna ha dato un appuntamento al conte, d’accordo con la contessa, riaccendendo le sue speranze. Il momento è, in qualche misura, solenne e il compositore ne vuole sottolineare la particolarità. Il basso inizia infatti in una tessitura vocale assolutamente comoda, non avrà dunque nessun problema ad essere estremamente convincente, profondo nel colore e voluttuoso nell’intenzione. Le domande ripetitive “Dunque verrai? Non mancherai” dovranno essere rese in maniera sempre diversa per non rendere monotona l’esecuzione. Pag.25 (11) Interessante il passaggio di quartine in progressione che per il pianista è possibile iniziare sempre dal terzo dito. Pag.30 (12) La contessa detta a Susanna un biglietto nel quale si conferma l’ingannevole appuntamento col conte. L’andamento della sinistra, che deve essere resa ritmicamente perfetta, evoca il “soave zeffiretto” cantato dalla contessa. La velocità non dovrà essere mai eccessiva per non snaturare il canto successivo affidato alle semicrome dei due soprani.