Estrale potrebbe essere definito un brano rappresentativo della cifra del nostro tempo, esprimente paura che tutto non sia quello che vediamo ma altro che non ha forma.
Il richiamo alla Passacaglia è forte e l’atto compositivo rispetta inizialmente una serie di regole per concretizzare il pezzo. Ma sarebbe restrittivo definire ‘strutturale’ la tipologia musicale del componimento. Infatti lo spunto razionale di partenza è un mezzo per ottenere una risultante artistica e psicologica quasi surreale e claustrofilica, a tratti fuori controllo. L’intento è cioè pluralistico e lo notiamo nella varietà della realizzazione timbrica, dinamica e nell’elaborativismo quasi ossessivo dei materiali. L’idea preponderante del Thematische Arbeit trasforma gradualmente sempre il medesimo materiale tematico, sempre nel medesimo ambito ‘tonale’ e con pochissime brevi trasposizioni. La sfida è stata proprio rimanere nella cornice ‘formale’ e ‘tonale’ stabilita ma spaccandola a livello di tensione elaborativa e di sviluppo. Al punto che la manipolazione dei materiali diviene una struttura forse più importante di questi ultimi, quasi oscurandoli e rendendoli scarsamente identificabili.
Prima esecuzione assoluta: Teatro S. Giuseppe – Milano, 30 aprile 2017
Direzione orchestra virtuale e produzioneaudio: Francesco Maria Ferrario
Organico
Flauto
Piatto Sospeso Grande
Campane Tubolari
Vibrafono 1
Vibrafono 2
Grancassa Grande
Arpa 1
Arpa 2
Celesta 1
Celesta 2
Organo
Violino I
Violino II
Viola
Violoncello