Fantasia su “Veni Creator Spiritus” si inserisce nel solco della tradizione francese (in minor misura anche tedesca) della prima metà del Novecento: il canto gregoriano è stato generosa fonte d’ispirazione per compositori quali Tournemire, Langlais, Dupré e moltissimi altri (tra i tedeschi: Pepping, Ahrens, Hielscher, Helmschrott, …).
La scrittura qui rivela influssi pianistici, frutto degli studi del compositore che apprezza particolarmente i “suoni doppi”, ravvisabili nei frequenti passi in ottava tanto al grave quanto all’acuto.
Le indicazioni dinamiche sono orientative e suggeriscono l’adozione di piani sonori predeterminati, senza necessità di particolari effetti dinamici, lasciando così ampia libertà all’interprete. Per dire con parole di Tournemire: “Les nuances f, ff, fff, ffff indiquent naturellement les introductions graduées des anches”. Qui però l’autore, pensando alle sonorità dell’organo Mathis di Neumarkt a tre manuali, intende una sonorità che impieghi abbondantemente anche misture e mutazioni.
Per le batt. 10-27, si può ottenere un effetto particolare con l’adozione di una registrazione tipo 8’ – 4’ – 2’ o con qualche piccola mutazione aggiunta al Positivo, assecondando l’idea originale del compositore.