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Campagnolo, Gianluca

Il clarinetto, volume 2

Tra generi e stili musicali

22,00

Organico:
MAN 102
9788895738772
15x21
114
Armelin Musica

CONTENUTO

Introduzione
Il clarinetto e il periodo classico
Il clarinetto e il periodo romantico
Il clarinetto e il periodo moderno
Il clarinetto e il periodo contemporaneo
Il clarinetto e la semiografia della musica contemporanea
Il clarinetto e la musica elettronica
Modificazione elettronica dei suoni del clarinetto
Il clarinetto nella banda
Il clarinetto nell’orchestra
Il clarinetto e la musica jazz
L’influenza del jazz nella musica colta
Strawinsky e il jazz
Il clarinetto e la musica klezmer
Musica e scienza
Il clarinetto e il minimalismo
Il clarinetto e le altre arti
Musica e pittura (Schonberg e Kandinsky)
Wassily Kandisky e l’armonia delle forme
Arnold Schönberg
La raffigurazione del clarinetto nel cubismo
Musica e danza
Arlecchino
Stockhausen e l’Arlecchino
Il clarinetto e la dodecafonia
Musica concreta
Musica aleatoria
Musica spaziale
Il clarinetto e il choro
Il clarinetto e il tango
Il clarinetto e la musica pop e popolare
Il clarinetto nel liscio
Il clarinetto turco e il tarogato
Il clarinetto nella musica da film
I compositori di musica da film

Il clarinetto e il periodo classico, romantico, moderno e contemporaneo – il clarinetto e la musica elettronica – il clarinetto e il minimalismo – il clarinetto e il jazz, il klezmer, il tango, il choro, il liscio – il clarinetto e le altre arti – il clarinetto e la dodecafonia – il clarinetto in banda e in orchestra – musica e scienza – musica concreta – musica spaziale – musica aleatoria PRESENTAZIONE DEL VOLUME Ho usato l’espressione “Musica Totale” qualche anno fa, prima di intitolare in questo modo gli incontri privati di musica a casa mia. Il motivo per il quale mi è parso utile ricorrere a questo termine è ovvio: la nostra produzione musicale, pur essendo in continuità con quanto è accaduto fino ad oggi dal punto di vista dello sviluppo naturale della storia della musica, risulta talora in aperto conflitto. Molti compositori hanno trasformato l’avanguardia in accademia; molti enti lirici, ad esempio, sono fortemente ancorati a produzioni che risultano superate dalla sensibilità di chi oggi si sente realmente “contemporaneo” e quindi ne deludono le legittime aspettative. Ecco dunque la necessità sia di stabilire una linearità con la storia della musica, in particolare attraverso l’aspetto della “contaminazione” (mescolando cioè diversi generi e stili musicali) e nello stesso tempo di segnalare il differente ed il discontinuo con la più recente espressione di una contemporaneità solo formale; la conseguenza ormai riconosciuta quasi da tutti, è quella della divaricazione e della frattura quasi insanabile tra compositore e pubblico nella fruizione dell’opera. Nella Musica Totale c’è maggiore consapevolezza di cosa possa significare proporre una musica che sia figlia del nostro tempo, riuscendo tuttavia molto più comunicativa rispetto alla cosiddetta produzione “colta sperimentale”. La Musica Totale utilizza stilemi appartenenti a diversi generi ed a diverse zone geografiche. Potrà usare la tecnica dei clusters pianistici o quella del respiro circolare, e poi accostarle ad una progressione modale jazz; può utilizzare le voci dei cantanti di musica popolare e miscelarle ad un quartetto d’archi; può affiancare tecnologie avanzatissime a strumenti tradizionali, orientando la ricerca verso i contenuti piuttosto che verso il vuoto formalismo dei linguaggi. Purtroppo molte istituzioni sono sorde alle emergenze della cultura e indifferenti al percorso solitario degli artisti. Chissà se la Musica Totale potrà mai essere eseguita abitualmente; chissà se mescolando differenti discipline artistiche, come il cinema, la diapittura, la musica, la video art, la danza, ecc. si potrà mai realizzare un’arte totale?!