400 PAGINE; 70 ILLUSTRAZIONI
Il volume cataloga tutti gli organi presenti nella zona dei Colli Euganei in provincia di Padova.
Il volume contiene un dizionario di tutti gli organari che hanno operato sul territorio della provincia di Padova
PRESENTAZIONE DELL’AUTORE
Nell’Italia del Nord l’Organo ha iniziato ormai da tempo a suscitare l’interesse degli studiosi e dei musicisti; numerosi strumenti antichi sono già stati restaurati e riportati allo splendore originale grazie agli studi del Prof. Dott. Oscar Mischiati e del M° Dott. Luigi Ferdinando Tagliavini; quest’ultimo, nel 1958, curò il primo restauro in Italia di un Organo antico: l’Antegnati della Chiesa di San Giuseppe a Brescia.
L’opera presente, dedicata agli Organi di una parte della immensa Diocesi di Padova, è la naturale continuazione del precedente volume “L’Arte degli Organi a Padova” pubblicato poco più di un anno fa e contenente il censimento sistematico di tutti gli strumenti “da penna” ubicati nel Comune della antica e nobile città di Padova.
I criteri adottati per quel corposo censimento sono risultati quanto mai corretti ed utili: corretti perché rispondenti al sistema di catalogazione degli strumenti di questo tipo redatto dal Prof. Dott. Oscar Mischiati, musicologo, organologo, Ispettore Onorario del Ministero dei Beni Artistici e Bibliotecario del Conservatorio di Bologna; utili, poi, per poter intraprendere anche nella Diocesi di Padova una responsabile e consapevole opera di conservazione, e di eventuale ripristino, delle opere d’arte in questione.
In questo studio sono stati presi in considerazione sia gli strumenti antichi, sia quelli di recente costruzione, per poter disporre pienamente di una visione complessiva delle caratteristiche rilevate nella zona sottoposta al censimento.
I dati raccolti in questo volume sono il frutto di una ricerca organologica effettuata su una località quanto mai interessante ed affascinante della pianura padana: i Colli Euganei. L’indagine ha interessato i quindici Comuni che la legge regionale del 10 ottobre 1989, n° 38, ha definito come facenti parte del territorio dell’istituito Parco regionale dei Colli Euganei e cioè i Comuni di Abano Terme, Arquà Petrarca, Battaglia Terme, Baone, Cervarese Santa Croce, Cinto Euganeo, Este, Galzignano, Lozzo Atestino, Monselice, Montegrotto Terme, Rovolon, Teolo, Torreglia e Vò Euganeo; a questi sono stati aggiunti come libera appendice alla ricerca, per amore di completezza dello scrivente e per offrire all’indagine stessa una maggior visione d’insieme, anche i Comuni di Ospedaletto Euganeo, Saccolongo e Selvazzano Dentro poiché molto prossimi o limitrofi ai già citati Comuni e talvolta compenetrati e compenetranti il territorio Euganeo stesso.
La ricognizione dei dati tecnici e la ricerca dei documenti storici sono state indirizzate verso gli ambienti pubblici e gli Archivi di Chiese e Parrocchie che custodiscono la quasi totalità dei circa sessanta Organi presenti nei Colli Euganei. Dalla ricerca non sono stati esclusi gli Archivi della Curia Arcivescovile di Padova, della Sovrintendenza regionale ai Beni Culturali, nonchè alcune preziose raccolte private.
La vastità dei dati raccolti e dei riferimenti storici attribuisce alla presente analisi una quai assoluta completezza di informazioni, che tuttavia è stata in sporadiche occasioni messa in forse dalla dispersione dei materiali documentari o dalla loro frammentarietà; nonostante la perseveranza delle ricerche, alcuni studi non hanno fornito i frutti auspicati, mentre altri, al contrario, sono andati al di là di ogni aspettativa permettendo di appurare alcune situazioni storiche complesse.
Tutti gli strumenti sono stati analizzati secondo il seguente schema:
1. Località: nome della Città o del Paese.
2. Edificio: Chiesa, Oratorio, Chiesa Minore, Cappella, Palazzo, Sala; denominazione ecclesiastica (Basilica, Prepositurale, Arcipretale, Parrocchiale, ecc…); titolo esatto della dedicazione seguito, nel caso, dalla denominazione corrente o dialettale.
3. Autore e data di costruzione dell’Organo e sua natura (meccanico, pneumatico, pneumatico-tubolare, elettrico).
4. Ubicazione dello strumento: in cantoria, sul pavimento, sopra la porta d’ingresso, in abside, in transetto, nell’intercolumnio.
5. Cantoria: materiale della sua costituzione, ubicazione della stessa, tipo di parapetto (mistilineo, curvo, rettilineo); eventuali decorazioni del parapetto.
6. Cassa: tipo di cassa, se presente, con o senza tetto, e suo stile costruttivo; eventuale ordine di appartenenza di paraste, colonne, trabeazioni, coronamento.
7. Prospetto: numero di campate e profilo (piatto, curvilineo, mistilineo); eventuali decorazioni (putti, teste, cariatidi, telamoni, erme).
8. Canne di facciata: numero complessivo, registro/i di appartenenza della serie e nota prodotta dalla canna maggiore; forma del labbro superiore (a mitria o a scudo) e posizione delle bocche (allineate o non) con eventuali elementi a sbalzo (puntini, croci). Eventuali registri di concerto posti alla base delle canne di facciata (Tromboncini, Violoncelli, Trombe, ecc…).
9. Consolle: tipo di trasmissione della stessa, numero ed estensione dei manuali e della pedaliera (specificando la forma di quest’ultima); descrizione della prima ottava delle tastiere (in sesta o cromatica); rivestimento ed eventuali decorazioni dei tasti.
10. Registri: ubicazione e tipo dei comandi (a placchetta, a pomelli, a manubrio), composizione fonica secondo l’ordine e le diciture esatte nella consolle da sinistra verso destra (nel caso di placchette) o dall’alto in basso (nel caso di manette o manubri).
11. Accessori: dispositivi meccanici od elettrici (Unioni, Accoppiamenti, Tremolo, terza Mano, Rollante, Rossignoli, ecc..).
12. Particolari: tipo di trasmissione dello strumento (generale e particolare), struttura interna di somieri, loro tipo e loro disposizione all’interno dell’Organo, ordine dei registri sui somieri (dal prospetto e solo per organi meccanici antichi), canneggio (particolari costruttivi), crivelli (tipo di materiale e posizione delle bocche delle canne interne rispetto a questo), ritornelli del Ripieno, manticeria (tipo e disposizione), pressione fonica (rilevata al momento del sopralluogo).
13. Stato di Conservazione: considerazioni personali dello scrivente maturate dopo aver effettuato una prova dello strumento in questione.
14. Notizie Storiche: documenti inediti, contratti, controversie, il tutto disposto in ordine cronologico.
Con una analisi di questo tipo, si è potuto appurare che il Veneto, come del resto tutta l’Italia, è ricco di strumenti antichi e storici, spesso però in cattivo stato di conservazione: nel territorio sottoposto alla ricerca sono ancora presenti veri gioielli dell’arte, solo talvolta ritrovati in buone condizioni di conservazione, mentre altri sono apparsi in un totale stato di abbandono ed in pessima efficienza.
Questo lavoro è indirizzato, oltre che agli esperti del settore dell’arte organaria quali organisti, organologi ed organari, anche alle persone che non vivono quotidianamente di questa materia ma che però, come semplici cultori dell’ “Arte dei suoni”, sono interessati a questo affascinante settore della ricerca musicologica e storica.
Il nostro auspicio è ché tale lavoro stimoli nel sentire comune delle persone la tanto auspicata rinascita alla sensibilizzazione verso questo immenso ed a volte troppo sconosciuto patrimonio artistico.
Va precisato che in questa indagine organaria sono state prese in considerazione tutte le Parrocchie facenti parte dei suddetti Comuni che, con le eventuali Chiese Minori, sussidiarie, suffraganee ed Oratori Pubblici, costituiscono il territorio euganeo; risulterà, pertanto, che alcune Chiese parrocchiali, pur facendo parte del Vicariato, ma estranee ai Comuni citati, non sono state interessate dal censimento in quanto al di fuori del Parco Regionale dei Colli Euganei.