Alfredo D’Ambrosio nacque a Napoli il 13 giugno 1871.
Studiò violino al Conservatorio di Napoli sotto la guida di Eusebio Dworzack. Ebbe inoltre quali insegnanti Ferdinando Pinto, Marco Enrico Bossi e Camillo de Nardis. In tutti gli studi accademici si distinse per i brillanti risultati raggiunti.
Successivamente perfezionò la tecnica violinistica con Pablo de Sarasate a Madrid e August Wilhelmj a Londra. Dopo un breve soggiorno a Parigi si trasferì per qualche tempo a Nizza per tornare, nel 1898, nella capitale francese.
Fu un violinista di grande bravura e un compositore ispirato. Il suo nome in poco tempo ebbe fama internazionale.
Sono celeberrime alcune sue composizioni per violino e pianoforte molto in voga all’inizio del Ventesimo secolo: Mazurka op. 11; Romanza op. 9; Romanza op. 27; Novelletta n. 1 op. 16; Novelletta n. 2 op. 20; Canzonetta op. 6 e molte altre. La Canzonetta op. 6 riscosse un grandissimo successo tanto da essere incisa da celebri esecutori quali Alexander Petschnikoff (1914), Misha Elmann (1921), Tosha Seidel (1924) e Georg Kulenkampff (1924). Da non dimenticare la Serenata op. 4: brano che fu inciso da Jasha Heifetz nel 1919 e da George Enescu nel 1924.
Il suo primo concerto per violino, op. 29, fu scritto tra aprile e ottobre del 1903 per essere poi premiato il 28 ottobre del 1904. Composizione assai caratteristica in Si minore, fu dedicata ad Arrigo Serato. Il suo secondo concerto per violino e orchestra in Sol minore, op. 51, vide come dedicatario il celebre violinista Jacques Thibaud e fu premiato da George Enescu il 6 Aprile del 1913.
Alfredo D’Ambrosio fu altresì autore dell’opera Pia de’ Tolomei, ispirata alla Divina Commedia di Dante Alighieri, e del balletto Hersilia.
Tra le sue composizioni sono pure da ricordare il Quartetto d’Archi in Do minore op. 42 (1908) e Spleen per violoncello, quintetto e pianoforte conduttore.
Le sue composizioni furono per la maggior parte edite da Decourcelle di Nizza.
Suo fratello, Luigi d’Ambrosio, fu un valente violinista e successivamente insegnante di Salvatore Accardo.
Alfredo D’Ambrosio morì a Parigi il 31 dicembre 1914.