Pietro Tiberio Sumàn, (23 novembre 1816 – febbraio 1890), figlio del compositore Marco Antonio Sumàn e della pianista Laura Roberti, viene ricordato da Napoleone Pietrucci come violoncellista e suonatore di “cembalo” [pianoforte] strumento per il quale «scrisse varie fantasie che vennero stampate da Lucca». Nel 1840 si laureò in giurisprudenza, continuando la sua attività musicale come dilettante.
Particolarmente interessanti sono i giudizi sollecitati da Sumàn sulle proprie composizioni. Altresì interessanti sono le corrispondenze con diversi musicisti dalle città più importanti del Nord Italia (Milano, Verona, Bologna), fra i quali Giuseppe Quarenghi, primo violoncello della Scala.