DALLA PREFAZIONE di ROBERTO MUCCI
L’organista che, con un misto di freschezza e ingenuità, dovesse approcciarsi ai Corali di Johannes Brahms per quello che appaiono ad una prima lettura, ravvisando in essi “solamente” delle pagine nate da un grande lavoro di cesello, incapperebbe senza dubbio in un colossale fraintendimento, in quanto questo è solo uno degli aspetti caratterizzanti dette opere.
Tali aspetti – e molti altri ancora! – balzeranno certamente agli occhi dell’attento interprete, stimolato dalla puntuale e mai ridondante analisi con la quale il caro amico e stimato collega M.o Sandro Carnelos ha corredato il presente testo, che indubbiamente mancava nell’editoria organistica italiana. L’apparato analitico si staglia in modo schematico e chiaro:
– inquadramento del Corale in oggetto nel più ampio disegno dell’opera brahmsiana;
– Autori di testo e melodia;
– irrinunciabile traduzione del testo;
– breve analisi del brano specifico.
Il tutto scorre sotto gli occhi del Lettore in modo che questi sia agevolato nel ritenere a memoria le informazioni principali.
Preziose, inoltre, le indicazioni sulla registrazione organistica, atte a debellare un possibile quanto fatale fraintendimento esecutivo: Brahms non compie un’operazione di imitazione stilistica, verrebbe da dire nemmeno di “composizione ispirata a forme del passato” ma , in modo artisticamente molto più elevato, di attività creativa nata nel solco di una tradizione rivissuta secondo la propria sensibilità: fattore che non può non avere conseguenze inevitabili sul “colore” organistico, qui efficacemente richiamate.
Un particolare encomio va indubbiamente tributato al Revisore per lo sforzo profuso nel fornire indicazioni relativamente alla diteggiatura (per gli studenti di organo…di tutte le età!)