Nel canto gregoriano risiede tutto il fondamento teorico ed estetico dell’arte musicale sacra. È una derivazione, sebbene indiretta, dell’arte della civiltà greca. Sviluppatosi lentamente dal canto sillabico in un canto più fiorito, dai semplici modi tetracordali ad altri modi esacordali, servì all’inizio da trama melodica al discanto, alla diafonia ed in seguito a quella grandiosa polifonia vocale che fu la base del contrappunto.
Le melodie gregoriane servirono come materiale ai compositori del 1500, per trovare i temi iniziali delle loro composizioni e per rintracciare quel cantus firmus sul quale doveva svilupparsi tutta la potente idealità dei loro sapienti ed ispirati contrappunti.
È interessante osservare il modo con il quale gli antichi maestri seppero valersi dei temi gregoriani nelle loro composizioni sacre, e in particolare il contrappunto prodotto da Andrea Gabrieli e Girolamo Frescobaldi nelle Messe strumentali della Domenica Orbis factor, dove il tema gregoriano ha molto spesso funzione di cantus firmus, quale base di un contrappunto avviato verso una maggiore libertà dai vincoli vocali.