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Romberg, Bernhard
1767-1841

Violoncell Schule

Traduzione italiana e saggio introduttivo di Elisabetta Cagni

38,00

Organico:
I&C 015
9788895738499
17x24
212
Cagni, Elisabetta
Armelin Musica
PRESENTAZIONE DEL VOLUME Il testo analizza e traduce in lingua italiana la Violoncell Schule di Bernhard Romberg (1767-1841), scritta nel 1839 ed edita l’anno successivo, contestualizzandola all’interno del mondo culturale e musicale coevo. Il metodo di Romberg, padre della scuola violoncellistica di Dresda, può essere considerato uno dei più completi del suo tempo anche perché egli, grazie alla sua longevità e alla lunghissima carriera concertistica, ebbe modo di vivere in prima persona gli anni fondamentali dell’evoluzione del violoncello. La Violoncell Schule si divide in due parti distinte. La prima si occupa degli elementi essenziali per suonare il violoncello quali postura, presa dell’arco, il capotasto e una minuziosa spiegazione, accompagnata da una grande sezione di un violoncello e di tutte le sue parti, sulla montatura dello strumento. La seconda parte affronta argomenti più complessi come la scelta delle chiavi, questione codificata definitivamente da Romberg stesso, colpi d’arco, risoluzione degli abbellimenti ed elementi di prassi esecutiva ed estetica musicale.  L’importanza di questo metodo, in Italia pressoché sconosciuto, consiste in una articolata struttura che tocca approfonditamente tutti gli aspetti del violoncello, non solo quelli tecnicamente più complessi ma anche quelli riguardanti i giovani studenti e gli amatori. Il trattato, soprattutto nella parte conclusiva, dà ancora oggi un notevole contributo per l’esecuzione di brani del periodo classico contribuendo alla giusta interpretazione dei tempi metronomici, delle dinamiche e del fraseggio. Grazie a questo lavoro, il violoncellista tedesco lascia un testamento che riporta la storia di un’epoca e la nascita di una nuova e definitiva concezione dello strumento che, partita cento anni prima con la pubblicazione nel 1741 della Méthode di Michel Corrette, primo a riconoscere la grandi possibilità esecutive del violoncello, è giunta fino a noi.  LA CURATRICE Elisabetta Cagni, violoncellista si è laureata nel 2006 con il massimo dei voti e lode in Musicologia e Beni Musicali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia sotto la guida del prof. Giovanni Morelli. È stata docente del corso di “Storia degli strumenti a percussione e della loro letteratura” presso il Conservatorio di Musica “A. Steffani” di Castelfranco Veneto e del corso “Trattati e metodi del violoncello” presso il Conservatorio di Musica “C. Monteverdi” di Bolzano. Ha tenuto il seminario “La didattica del violoncello nel XIX secolo” per il Conservatorio di Musica “A. Steffani” di Castelfranco Veneto e per il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano. Ha partecipato come relatrice al XIV Convegno annuale della Società Italiana di Musicologia presso il Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara e ha tenuto la conferenza “Ricordo di Maria Callas” per lo Sferisterio Opera Festival di Macerata.  Nel 2008 pubblica il saggio “Dagli acuti di Caruso allo sguardo muto di Valentino” per la rivista “I quaderni di G. Acerbi Letteratura Italo Americana”, ed. Fiorini e nel 2011 pubblica il saggio “La Violoncell Schule di Bernhard Romberg” per la Rivista Italiana di Musicologia, ed. Leo-Olschki.