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Autori Vari

Un coro, tante vite attraverso tre secoli

I 140 anni del Coro Euridice di Bologna. A cura di Pier Paolo Scattolin

49,00

Organico:
BIO 015
9788899619428
23x28
360
Scattolin, Pier Paolo
Armelin Musica

INDICE DEL VOLUME
SERGIO GIACHINI
Prefazione

Nota del curatore

Parte I – Storiografia

GIORGIO PIOMBINI
Il catalogo dell’archivio musicale del coro Euridice

PIER PAOLO SCATTOLIN
L’Orfeonismo: significato di un fenomeno culturale e sociale europeo

JACOPO LENZI
La fondazione della Società Corale Euridice e l’ambiente storico- culturale dell’Italia tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900

MAURIZIO GUERNIERI
Forma, espressione e ispirazione nel repertorio storico della “Musica Orfeonica”. Dall’Archivio della Società Corale Euridice

MICHELE PEGURI
Il significato del percorso del coro Euridice nella coralità italiana dall’ottocentesca Società coristica alla attuale Scuola musicale

GIAN PAOLO BORGHI
Alcuni studi sul canto popolare nel bolognese nei primi anni di attività della Corale Euridice

PIER PAOLO SCATTOLIN
Tracce di polifonia dotta e coralità popolare: alcuni esempi del repertorio corale tra Ottocento e Novecento

MASSIMO FRANZONI
La Società Corale Euridice nei suoi statuti

Parte II – Attualità

STEFANIA PINEIDER
La trasversalità dell’età nei partecipanti al coro

GIOVANNI FINI
Il revival della musica antica a Bologna e la formazione dell’Ensemble di strumenti antichi Circe

MAIU KULL
L’Orchestra da Camera Euridice – OCE

MIRCO MUNGARI – ALIDA OLIVA – ANGELA TROILO
La Scuola musicale Euridice e il Coro di voci bianche Euridicínni

GIOVANNA FACILLA
Il Coro giovanile Lavinia Fontana. Il rapporto fra Scuola pubblica e Istituzioni musicali cittadine

LUIGI DI TULLIO, MICHELE FERRARI, CARMINE LEONZI
Fra Chorus e “Scintille solidali”: la storia viva del coro Euridice e l’anima gentile di Pier Paolo Scattolin

DIEGO RAVETTI
Il progetto “Paideia musicale”. La pratica musicale collettiva a beneficio dell’intera comunità

ROSANNA ODORISIO
Organizzazione e realizzazione dei progetti artistici Cortellini, Orfeo, Trenodia, Paideia, Chorus e Festival Internazionale: impegno, obiettivi, ricerca di spazi espressivi del coro Euridice

ANTONIO RIZA
Il progetto “Chorus” e i cori laboratorio

Parte III Testimonianze

FRANCO CRISTOFORI
Ricordo dell’Euridice

SILVIA VACCHI
Il fratello maggiore

PAOLA FOSCHI
I viaggi del coro Euridice: l’Europa sulle ali della musica

GIORGIO VACCHI
Grazie Euridice!

GUERRINO PARRI
Una nuova prospettiva corale: Scintille solidali

ANNA GAUDENZI
Testimonianze dal coro Euridice

Parte IV – Appendice

ROSANNA ODORISIO
Rapporti con Istituzioni musicali, Amministrazioni e Associazionismo corale

PIER PAOLO SCATTOLIN
Discografia ragionata

PAOLA ERRORE
Recensioni

REDAZIONE
Cantori, direttori, solisti, strumentisti e orchestre

Indice dei nomi
Indice dei nomi relativi alla Città di Bologna

PRESENTAZIONE DEL VOLUME dell’indifendibile Presidente Sergio Giachini Il Coro Euridice compie 140 anni… 140 anni di un lungo cammino di memoria, cultura, arte, concerti, prove, studio, viaggi, luoghi, esperienze, ricerca, sperimentazione, progettualità, relazioni, persone, il tutto ben riposto nello zaino di colui che questo cammino lo affronta: il Corista. Sì, il Corista, elemento minimo ma imprescindibile del coro, al quale vorrei dedicare queste poche righe di presentazione.  Ho sempre trovato nel Corista Euridice un senso di appartenenza molto forte: questo sentire, che è forse pari a quello del far musica, buona musica, è benzina per il motore, datato ma vivace e brioso, di questa Società Corale.  Canto in questo coro da circa trent’anni e ho visto “visi e voci di chi ho amato prima poi andar via” (perdonate la citazione, “mi scappò”); ma non c’è occasione di incontro con ex coristi dell’Euridice in cui non affiori in loro istantaneamente la nostalgia di qualcosa che si è lasciato, verso cui tuttavia sentono ancora di far parte.  Questo sottinteso di rimpianto è consapevolezza di essere connessi a qualcosa di importante.  Quella al Coro Euridice è un’esperienza che attraverso un solido studio permette di creare musica, e al contempo di costruire tutti insieme, e tutti in egual misura, una vicenda unica, nella visione che ciascuno sia importante quanto quello che gli è seduto accanto (in prova) o gli spettina la piega da dietro con la cartella (in concerto).  Sì, perché è proprio in questa prospettiva inclusiva che sta la forza dello stare in coro: ciascun cantore deve dare il massimo ricordandosi di non prevalere e rispettare chi gli canta a fianco; un’eguaglianza forzata e inevitabile che livella eventuali eccessi di individualismo, ma che permette di godere di una meta comune, sia essa un pianissimo omogeneo o un’esecuzione perfettamente in tono. Sentirsi partecipi e in connessione nella vita corale significa poi essere pronti a tutto: gestire burocrazia e amministrazione (l’impareggiabile Segretaria docet), prenotare bus e ostelli per le trasferte, trasportare sedie e strumenti per un’esibizione, pulire la sede, sovrintendere al decoro e alla lunghezza degli abiti da concerto, preparare del cibo per un buffet dopo una serata (a volte supera tutto per dedizione e impegno…), etc..  Da ultimo lasciatemi dire che tutto questo assume significato se alla guida della macchina c’è un “autista” che è Maestro nel trasmettere e infondere questo senso di appartenenza, che sa dirigere le ruote su strade a volte impervie ma con paesaggi mozzafiato e che impugna il volante con mano ferma e sicura. E noi, per fortuna, da più di quarant’anni, ce l’abbiamo